Un palcoscenico di lusso – quello del DW Stadium di Wigan, città del Regno Unito situata nella contea metropolitana di Greater Manchester – ha ospitato la terza edizione del Rising Up, torneo internazionale di Muay Thai, organizzato da Kevin Harper & Majestic Promotion, al quale ha partecipato anche l’Italia, rappresentata dalla Zen Shin di Galatina, Associazione Sportiva Dilettantistica diretta dal M° Antonio Buono, peraltro attuale allenatore della Nazionale Italiana Seniores di Muay Thai.
Il Team salentino, che ha goduto della perfetta organizzazione logistica locale, ha messo in mostra una delle sue atlete più promettenti, Francesca De Blasi, cat. 52 Kg, con all’angolo Simone Chittano, istruttore della Zen Shin ed insegnante di Muay Thai presso la ASD Movin di Casarano, in sostituzione proprio del M° Antonio Buono, impegnato a Verona per un concomitante e raffinato impegno agonistico: il torneo mondiale Kombat League – World Championship 2015, al quale la Zen Shin ha preso parte con diversi atleti.

La De Blasi (che sul quadrato di gara rappresentava altresì la FIKBMS per il settore Muay Thai, coordinato dal guru italiano della disciplina marziale tailandese, M° Diego Calzolari, fondatore della Muay Thai Spirit) ha incrociato tibie e guantoni con l’inglese Leonie Hardman, della Supergym, in un match professionistico disputato sulla lunghezza delle cinque riprese da due minuti l’una.

L’incontro è stato egregiamente condotto da entrambe le sfidanti ed ha vissuto momenti esaltanti con la l’atleta italiana che ha più volte costretto la Hardman ad arretrare. Il coraggio e l’intelligente spavalderia dell’italiana non sono però bastati per raggiungere la vittoria, tant’è che, al termine del quinto ed ultimo round, i giudici hanno assegnato alle due “guerriere” un pari con preferenza all’atleta britannica.

Al di là del risultato, Francesca De Blasi e Leonie Hardman hanno mostrato al numerosissimo pubblico presente il vero spirito delle arti marziali: lealtà, sportività e sacrificio. In questo, con le dovute proporzioni, possono essere affiancate ai due “mostri sacri” del pugilato contemporaneo, Floyd Mayweather e Manny Pacquiao, che appena prima di quello che è stato definito il “match del secolo”, disputato il 2 maggio scorso, nonostante l’agonismo e la reciproca acerrima rivalità sportiva, si sono mostrati al pubblico in un clima amichevole, facendosi fotografare insieme. Così è stato anche per la De Blasi e la Hardman, immortalate alla prova peso con sguardo complice ed un rassicurante sorriso sul volto, perché ogni match non è una guerra, né espressione di banale violenza, ma un momento di confronto con se stessi e con la propria coscienza, prim’ancora che con l’avversario.

ViRus

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